I tre valori del Senza Zaino
l modello delle scuole Senza Zaino si basa su tre principi fondamentali.
OSPITALITA’: l’essere ospitale e l’aver cura portano ad una didattica che ripensa e riorganizza gli spazi scolastici in modo che risultino accoglienti, ordinati, gradevoli, ricchi di materiali, curati anche esteticamente; e questo sia nelle aule che nell’intero edificio scolastico interno (i laboratori, le aule speciali, la biblioteca, la palestra, i corridoi, ecc.) ed esterno (il cortile, il giardino, lo spazio-orto).
In particolare nell’aula, l’organizzazione dello spazio orizzontale prevede l’individuazione di aree distinte (isole, agorà, postazioni per i mini laboratori) che rendono possibile diversificare il lavoro scolastico, consentendo più attività in contemporanea, lo sviluppo dell’autonomia, l’esercizio della capacità di scelta, una molteplicità di pratiche condivise di gestione della classe. Differenziare e personalizzare l’attività didattica permette di tenere in effettiva considerazione, di “ospitare” appunto, la varietà delle intelligenze e degli stili cognitivi degli allievi, per dar vita ad una scuola davvero inclusiva perché progettata per tutti.
La cura poi interessa anche lo spazio verticalee richiede la strutturazione della cartellonistica e la realizzazione di pareti attrezzate, l’etichettatura dei materiali e degli strumenti. Tutto deve essere comprensibile e di facile lettura, alla portata degli alunni e utilizzabile in completa autonomia.
RESPONSABILITA’: Maria Montessori diceva che il bambino deve essere aiutato “a fare da solo” e nelle scuole Senza Zaino le attività e gli strumenti didattici servono per favorire la conquista dell’autonomia e il rinforzo del senso di responsabilità. In particolare l’apprendimento è un autoapprendimento e si fonda sulla libertà di scelta del bambino che può scegliere tempi, modi e spazi di lavoro seguendo procedure e modelli definiti insieme; tutto ciò per stimolare intelligenze diverse e permettere l’uso di svariati canali di apprendimento: visivo, concreto, simbolico.
COMUNITA’: gli spazi strutturati nelle aule portano necessariamente allo scambio, alla condivisione, allo stare insieme, favorendo così l’incontro e il confronto nei processi di apprendimento. Il concetto di comunità, infatti, si basa sul fatto che l’apprendimento è un fenomeno sociale e avviene dentro relazioni significative che stimolano comportamenti prosociali e collaborativi, promuovendo la condivisione e la negoziazione di significati. La scuola, inoltre, è fondata da una comunità di docenti che interagiscono, progettano, pianificano e condividono per il creare una rete di relazioni tra di essi, tra le classi o sezioni, tra i plessi di un istituto, tra istituti. Comunità significa anche aprirsi al territorio, al mondo, in primis collaborando con i genitori e coinvolgendoli nella vita scolastica condividendo ed entrando in sintonia con le scelte di fondo della scuola, i suoi valori, la sua cultura, i suoi obiettivi.La scuola diventa così un sistema di relazioni e una comunità educante ricca di relazioni, stimoli, impegno, cura, rispetto ed inclusività.